Una skincare quotidiana davvero efficace comincia dalla consapevolezza. Non bisogna scegliere un prodotto in base alla confezione più elegante o al nome più promettente. Ogni pelle ha esigenze precise, che cambiano nel tempo e reagiscono in modo diverso ai principi attivi.
Lo sa bene il Dr. Andrea G. Di Stefano, medico specialista in dermatologia ed esperto in cosmeceutica, che da anni accompagna le persone verso una cura del viso personalizzata e basata su formulazioni scientificamente validate.
A partire dal siero, spesso sottovalutato o usato in modo poco coerente, ma che rappresenta una vera e propria base attiva per tutto il trattamento.
Il siero non è un extra
Per molti, il siero viso sembra ancora un’aggiunta facoltativa, un passaggio che si può saltare senza troppi pensieri. In realtà, secondo il Dr. Di Stefano, “il siero è il cuore funzionale della routine cosmetica: ha una concentrazione molto alta di attivi, entra in profondità e lavora su inestetismi precisi come rughe, disidratazione, perdita di elasticità, pigmentazioni”.
Le sue formulazioni sono leggere, rapidamente assorbibili e pensate per agire in sinergia con la crema successiva. Non vanno confusi con i booster, spesso orientati al trattamento d’urto, né con i fluidi idratanti più generici. Il siero è uno strumento di precisione, da scegliere con cura e da applicare nel momento giusto.
Quando usarlo e con quali accorgimenti
Non esiste una regola universale. Tuttavia, il siero va applicato su pelle detersa e leggermente umida, prima della crema, e mai da solo. “Il rischio – chiarisce il dermatologo – è che, senza un trattamento successivo, la pelle si disidrati più facilmente. Serve sempre una fase di “chiusura” del trattamento, affidata a una crema idratante o nutriente e addiritura ad una crema maschera, capace di creare un film protettivo e di prolungare l’azione del siero stesso”.
Va anche sfatata l’idea che un prodotto valido funzioni solo se “si sente” sulla pelle: molte delle formulazioni più performanti hanno texture leggere, invisibili, e non lasciano traccia una volta assorbite.
Cosmeceutica: dove la pelle incontra la scienza
La nuova generazione di sieri anti-età ha ben poco a che vedere con i prodotti da banco degli anni Novanta. Oggi si parla sempre più spesso di cosmeceutici, una categoria intermedia tra cosmetici e prodotti farmacologici, che si basa su ingredienti attivi a concentrazioni elevate e studi clinici documentati.
“Questa è la vera svolta – spiega lo specialista –. Non si parla più di semplice idratazione, ma di formule pensate per stimolare i fibroblasti, modulare la produzione di collagene, ridurre la risposta infiammatoria. È una cosmetica con una struttura scientifica forte, in grado di fornire risultati osservabili e misurabili nel tempo”.
Ingredienti mediterranei ad alta concentrazione
Una delle tendenze più interessanti che si è fatta strada negli ultimi anni è l’impiego di principi attivi estratti da piante e frutti tipici del bacino mediterraneo e in particolar modo della sicilia, lavorati con processi biotecnologici sofisticati per mantenere intatte le proprietà originarie.
Ne è un esempio l’estratto di fico d’India siciliano, noto per la sua azione antiossidante e rigenerante. Ricco di polifenoli e vitamine, agisce come stimolo per la sintesi endogena di acido ialuronico, contribuendo alla compattezza cutanea.
Stesso discorso per l’estratto di foglie di olivo, dalle proprietà lenitive e protettive, indicato soprattutto per le pelli sensibili o che tendono ad arrossarsi. Il Dr. Di Stefano consiglia spesso sieri contenenti questa materia prima in caso di dermopatie lievi o cute soggetta a stress ambientale, perché aiuta a rinforzare la barriera cutanea senza appesantirla.
E ancora, l’estratto di cappero, che secondo le ricerche biofarmacologiche italiane può aiutare a ridurre l’iperreattività cutanea e i microarrossamenti, contribuendo a mantenere il tono omogeneo del viso.
Il ruolo dell’acido ialuronico
Tra i pochi ingredienti che hanno saputo mantenere il favore della comunità scientifica e dermatologica negli anni, l’acido ialuronico merita una menzione a parte. Non tanto per la moda, quanto per la sua efficacia ben documentata: “È un ingrediente che funziona davvero, purché sia presente in più pesi molecolari e all’interno di una matrice studiata per favorirne la penetrazione”, sottolinea il dermatologo.
Nelle formulazioni più recenti, l’acido ialuronico viene spesso associato a peptidi biomimetici e a complessi vitaminici ad assorbimento graduale, proprio per migliorarne l’azione pluridirezionale: dall’idratazione profonda al sostegno del tono.
Quando la crema completa il trattamento
Dopo l’applicazione del siero, è il momento della crema viso. Non si tratta di un doppione, ma di un passaggio che sigilla l’attività del siero e apporta ulteriori benefici.
Le creme anti-età di nuova generazione non si limitano a idratare. In molti casi, offrono una combinazione sinergica di attivi, oli dermoaffini e fattori protettivi, anche contro l’inquinamento urbano.
“È fondamentale che la crema non sia scelta in contrapposizione al siero, ma in sintonia con esso – precisa il Dr. Di Stefano –. Una buona strategia è utilizzare un siero più mirato e attivo e una crema riequilibrante, capace di mantenere la barriera lipidica in salute”.
L’importanza della costanza
I risultati non arrivano in due giorni. Serve costanza, metodo e continuità, ma soprattutto una corretta valutazione della propria pelle. Chi cambia continuamente prodotti, si affida a tendenze del momento o sceglie solo in base all’estetica del packaging rischia di vanificare i risultati.
“La pelle ha una memoria”, racconta il dottore. “Con trattamenti regolari e ben calibrati si possono ottenere miglioramenti significativi anche nel medio periodo. Il punto è agire in modo coerente, senza aspettarsi effetti miracolosi immediati”.
Sieri per ogni tipo di pelle
Ogni pelle racconta una storia diversa, e il siero giusto può accompagnarla nel tempo. Se la cute è secca, meglio puntare su formulazioni ricche di acido ialuronico ad alto peso molecolare, eventualmente associato a ceramidi o ingredienti mediterranei come l’arancio dolce, noto per la sua capacità di illuminare l’incarnato senza irritare.
Chi ha la pelle grassa o mista, invece, troverà beneficio in sieri contenenti niacinamide, una molecola capace di regolare la produzione di sebo e affinare la grana della pelle. Molto utile anche in caso di pori dilatati e discromie leggere.
Per le pelli mature o soggette a rilassamento, il dottore suggerisce sieri contenenti retinoidi di nuova generazione o peptidi biofunzionali, in grado di stimolare il turnover cellulare e sostenere la struttura cutanea.
Cosa evitare
Un errore frequente è usare troppi prodotti senza criterio, o peggio, sovrapporre ingredienti che potrebbero interagire negativamente. Il Dr. Di Stefano invita a prestare attenzione soprattutto al mix di retinoidi, acidi esfolianti e vitamina C, che può provocare irritazioni se mal gestito.
Un altro elemento da non trascurare è l’origine dei prodotti. “Le formulazioni cosmeceutiche realizzate con materie prime locali di qualità, tracciabili e lavorate a basse temperature – spiega – garantiscono una migliore stabilità e un minore rischio di reazioni cutanee”.
Una skincare pensata, non improvvisata
Il messaggio è chiaro: una pelle curata richiede una skincare su misura. Non basta seguire le tendenze né accumulare prodotti nel cassetto.
Serve una scelta consapevole, meglio se accompagnata dalla consulenza di un professionista, anche online, che sappia leggere le esigenze cutanee e creare un percorso cosmetico credibile, sostenibile e fondato su basi cliniche.